GIROLAMO TROPPA DA ROCCHETTE IN SABINA
(1636 - 1711)
UN PITTORE BAROCCO E LA SUA PATRIA
di Roberto Della Portella |
Girolamo Troppa nacque a Rocchette in Sabina il 2 ottobre 1636 da Pietro Troppa e Persiana Palelli. Fu battezzato il giorno stesso nella chiesa del santissimo Salvatore dal parroco don Anastasio Angelari ed ebbe come padrino Lorenzo De’ Vecchi. Trasferitosi a Roma all’età di quattordici anni per volere di sua madre e affidato alla famiglia Montani che ne curò l’educazione giovanile, Girolamo Troppa trascorse più di un trentennio nel cuore della città barocca. Qui iniziò la sua parabola esistenziale nel corso della quale egli divenne un esponente non secondario della pittura romana, manifestando sin dai suoi esordi l’influsso di artisti celebri come Pietro da Cortona, Pierfrancesco Mola, Giovanni Battista Gaulli e Giacinto Brandi. Le sue opere, richieste da una varietà di committenti provenienti degli ambienti aristocratici ed ecclesiastici di prestigio ai quali la famiglia Montani fu particolarmente legata, sono oggi presenti in numerose collezioni pubbliche e private e in diverse chiese di Roma e della provincia di Rieti. A Rocchette in Sabina, si conservano opere pregevoli, che appartengono ad una fase avanzata della vita artistica del pittore sabino, durante la quale egli maturò la decisione di fare definitivamente ritorno al suo luogo natìo, al termine di una lunga attività svolta a Roma e dopo la celebrazione del suo secondo matrimonio con la romana Anna Maffei, sorella di Giovanni Angelo Maffei, medico personale della famiglia Montani e del duca di Parma Antonio Farnese.
Il ritorno a Rocchette, fu lungamente meditato dal pittore e fu reso possibile dalla destinazione di alcuni guadagni – scaturiti dalla vendita di alcune sue opere durante il servizio svolto nel settimo decennio del Seicento presso la bottega del mercante Pellegrino Peri – per l’acquisto di un terreno adiacente la porta pubblica di Rocchette e per la successiva edificazione di una casa, tutt’ora esistente in loco. L’edificio, viene oggi erroneamente considerato la sua casa natale, ma le fonti documentarie rivelano che in realtà, i genitori di Girolamo Troppa risiedevano all’interno dell’abitato, nelle immediate vicinanze della Casa Montani, ossìa in Contrada Palazzo, mentre le vicende costruttive dell’edificio extra moenia, furono avviate solo nel 1672 dopo averne ottenuto licenza dalla Comunità di Rocchette con il placet della Sacra Congregazione del Buon Governo.
Il completamento della fabbrica e il trasporto da Roma degli arredi, consentì di fatto all’artista di trasferirsi a Rocchette assieme alla sua seconda moglie e di dare inizio ad una rinnovata attività artistica e personale che ebbe come riflesso evidente l’installazione di un’importante bottega di pittura e la nascita di quattro figli, Persiana, Olimpia, Pietro e Paolo, tutti battezzati nella chiesa parrocchiale del Salvatore. Dal progressivo inserimento nella vita sociale del paese, scaturirono le nomine di Girolamo Troppa a consigliere comunale e a priore della confraternita del santissimo Sacramento, divenendo in tal modo attivo protagonista di tutte le vicende amministrative e religiose della Comunità e della chiesa di Rocchette, in armonica condivisione di intenti con le principali famiglie residenti.
Particolarmente decisiva fu la cura con la quale l’artista si dedicò alla ricostruzione della chiesa parrocchiale coordinandone tutte le operazioni di fabbrica, affidate dal 1697 al capo mastro e stuccatore Michele Valsangiacomo Chiesa (1657-1735), maestro d’arte ticinese con il quale Troppa instaurò sin dal 1683 un proficuo e duraturo rapporto professionale per la realizzazione di opere in vari palazzi nobiliari di Terni e in alcune chiese della Sabina e del Reatino. Contestualmente, egli non mancò di incrementare i beni immobiliari già in suo possesso dopo avere acquisito la sua quota ereditaria a seguito della morte del padre, avvenuta intorno al 1648. È nota la localizzazione di tali beni, situati nelle montagne di Rocchette, nelle contrade denominate Palombara, Vallicella, Vigliano, Vallesanta, Campo Gallo, Araino, Valle Gallina e Campo Trullo, consistenti in terreni alberati, vitati, oliveti, cerqueti, selve, aree dedicate all’uccellagione e casali abitabili, oltre ad alcuni vigneti posti nel territorio di Tarano. Un patrimonio considerevole dunque, a tutto beneficio dell’intera famiglia e, in particolare, del terzogenito Paolo Antonio, il quale si dimostrò particolarmente giudizioso nell’amministrare tali beni dopo la morte del padre, avvenuta nell’ottobre del 1711 a Terni. Il legame duraturo che Girolamo Troppa ebbe con il suo luogo natio è sempre stato ignorato dai suoi biografi, ed è emerso solo dopo l’analisi accurata delle fonti disponibili, che ho potuto ampiamente descrivere nella mia recente monografia pubblicata nel dicembre del 2020, interamente dedicata alla vita e le opere del Cavalier Troppa, che tanto lustro ha donato al piccolo ma importante centro di Rocchette in Sabina, suo luogo del cuore, certamente trasposto nelle raffigurazioni naturalistiche presenti in numerosissime opere pittoriche da lui realizzate in oltre mezzo secolo di intensa e feconda attività artistica.